Toc..toc! d: chi è? r: una voce d: di chi? r: non importa...una voce come tante altre d: e cosa vuoi? r: vorrei entrare d: perchè? r: perchè qua fuori mi sento solo anche se c'è molta gente d: e chi ti dice che qui starai meglio? r: perchè mi farete parlare e qualcuno mi ascolterà d: potresti parlare a vuoto r: le parole non cadono mai nel vuoto: se mai si annidano da qualche parte e prima o poi arrivano dove devono arrivare. Entra...sei il benvenuto!!!!!!!!!!!! Dobbiamo reimparare a parlare con noi stessi e con gli altri ed anche se non sappiamo quasi più farlo guardandoci negli occhi adoperiamo almeno la virtualità per distruggere tutti quei muri che ci separano e curare quel sintomatico male del secolo che è la solitudine di fondo. Chi si sente solo si autoemargina e vive socialmente in periferia, cieco, sordo e muto nei confronti del prossimo cui non sa cosa dire e cosa dare e diventa il bell'addormentato nel bosco in attesa del bacio vivificatore. Muoviamoci. Una sola parola può cambiare il nostro destino e, perchè no, quello dell'umanità. Perchè non provare a dirla? articolo scritto da Annamaria Muzj | |
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venerdì 15 ottobre 2010
LA SOLITUDINE DI FONDO
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