domenica 5 dicembre 2010

Wikileaks: Operazione Pilotata dagli Usa? Leggete qui.

A parlare è Fabio Ghioni, uno dei maggiori esperti mondiali di sicurezza informatica che, intervistato su Affaritaliani,it commenta l’affaire Wikileaks da esperto del settore :” "E' un'operazione di informazioni pilotate. Un hacker da solo, per quanto bravo, non potrebbe mai aver sottratto agli Stati Uniti una quantità tale di notizie senza essere scoperto". Ghioni è l’hacker più importante e famoso d’Italia dopo la vicenda delle intercettazioni Telecom. Le sue dichiarazioni fanno capire tutto lo scetticismo sulla vicenda dei cables “sfuggiti” dalla banca dati delle ambasciate americane. Secondo Ghioni non si tratta di una fuga di notizie, poiché l’unico modo per reperire le informazioni è che qualcuno dall’interno le abbia inviate al sito di Assange :” Data la natura e la quantità di informazioni che hanno diffuso, e considerato il fatto che non sono stati immediatamente fermati, direi che sono tutte informazioni pilotate. Wikileaks è uno strumento di potere ormai, fa prima pagina, fa muovere la Borsa. A questo punto Ghioni rincara la dose e sostenie che tutte le notizie siano in realtà un servizio fornito ad una Intelligence…..Americana? :” "Non lo escluderei assolutamente. Normalmente, quando si vede questa tipologia di informazioni, si tende a pensare che dietro ci siano i cinesi, i russi, gli israeliani. Ma è molto più facile che siano semplicemente gli stessi americani che stanno facendo uscire quello che a loro interessa far uscire. Anche perché le informazioni vengono praticamente tutte dal Dipartimento di Stato americano o dal Pentagono. E allora i casi sono due: o il loro sistema di sicurezza fa “schifo” oppure le informazioni sono uscite col loro consenso. L’hacker ha anche sottolineato come la violazione del segreto di Stato in America sia punito con la pena di morte, mostrandosi alquanto scettico sulla veridicità delle informazioni diffuse :” . L'anno scorso un hacker ucraino è entrato in un PC dell'Fbi e gli americani l'hanno subito individuato. E visto che hanno fatto una rogatoria internazionale per estradarlo, ma l'Ucraina si è rifiutata, hanno aspettato che questa persona uscisse dal suo Paese e l'hanno arrestato appena è arrivato in Turchia. Gli americani, se vogliono, sono forti. Quando volevano la lista degli utenti dell'Ubf, hanno fatto pressioni sulla Svizzera e l'hanno avuta". Alla domanda se un uomo da solo potrebbe riuscire a manipolare una tale mole di informazioni segrete risponde: "Tutto è possibile, ma ora dovrebbe essere talmente nascosto che Osama Bin Laden al confronto è nessuno. Dovrebbe avere una copertura internazionale da parte di altri hacker, a loro volta anonimi, e avere una potenzialità tecnica straordinaria. Nella maggior parte dei casi, quando succedono queste fughe di notizie, c'è una persona dall'interno che è complice. Ma in un sistema come il Dipartimento americano o il Pentagono, se non ci fosse stato il consenso, questa persona sarebbe stata arrestata ben prima di poter far uscire tutti questi documenti. Mi piacerebbe credere nella buona fede di un servizio come Wikileaks, ma dubito lo sia".



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