giovedì 9 dicembre 2010

Le ridicole proteste della Cina contro la decisione di assegnare il Premio Nobel a Liu Xiaobo

Oslo ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo, scrittore, critico letterario e docente Cinese, da anni molto attivo nella difesa dei diritti umani nel proprio paese. Nel 2008 Liu Xiao Bo è stato arrestato per “incitamento alla sovversione del potere dello stato”. Dopo un anno di detenzione, si è svolto il processo; è stato condannato a 11 anni di prigione, che sta attualmente scontando. Non sarà quindi ovviamente presente alla cerimonia di consegna del premio, nè ci saranno i suoi  familiari, perchè anche la moglie di Xiaobo si trova agli arresti domiciliari da due mesi e ai tre fratelli dell'uomo non è stato consentito di lasciare il paese. Nonostante la Cina stia diramando comunicati stampa nei quali vari ministri asseriscono che nessun paese al mondo vuole che il Premio Nobel sia dato a Liu Xiaobo, intanto protesta istituendo il Premio Anti-Nobel, nella migliore tradizione delle pagliacciate del Governo Cinese, e di pagliacciata infatti trattasi; il premio "Confucio" per la pace. Nella lista dei potenziali vincitori: Bill Gates, Nelson Mandela, Abu Mazen e il Lama Panchen, che è la figura più importante della religione tibetana, dopo il Dalai Lama. Gli organizzatori del premio hanno sottolineato che poichè la Cina è il paese più popoloso al mondo, dovrebbe avere voce in capitolo sulla decisione in merito all’assegnazione del Premio Nobel per la pace:  "dovrebbe avere una voce piu' forte sulla pace nel mondo". Ma perché no?, io direi anche sui Diritti Umani, sulla pena di morte e sui trattamenti sanitari!. Intanto alcuni Paesi dell’area asiatica, come le Filippine, hanno fatto sapere che non invieranno i loro rappresentanti ad Oslo, come forma di adesione alle rimostranze Cinesi.

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