martedì 14 dicembre 2010

In caso di violenza sulle donne, la colpa é solo e sempre del bruto? Le atroci, misogine, aberranti dichiarazioni di Monsignor Arduino Bertoldo. Per favore Leggetele!!

"Viviamo nel tempo in cui tutto sembra permesso, tutto pare lecito e in cui le regole etiche svanite nel nulla, persino il buon senso, la prudenza", dice Monsignor Arduino Bertoldo, Vescovo Emerito di Foligno. Eccellenza, in caso di violenza sulle donne, la colpa é solo e sempre del bruto?  "premesso che la giustizia in casi del genere deve fare il suo corso e condannare il colpevole, va detto che alcune volte esiste una mancanza di prudenza anche da parte delle vittime". Ovvero?  "certamente esiste una libertà incoercibile a vestirsi come si vuole nel limite della decenza e questa libertà di scelta va rispettata e tutelata dalla legge e dalla educazione. Ma per altro verso, esiste una sana logica di buon senso". Ovvero?  "io non camminerei mai in un quartiere noto per le rapine con un collier di diamanti alle tre del mattino, salvo assumermi responsabilmente il rischio della rapina. Allo stesso modo chi accetta di correre questa evenienza ...
... merita pietà se subisce violenza, ma in un certo senso ha peccato di prudenza. Ricordo, poi, che esistono delle attenuanti etiche".
Quali?  "non mi riferisco a quelle del codice penale, ma a quelle della coscienza. Se una donna cammina in modo particolarmente sensuale o provocatorio, qualche responsabilità nell'evento la ha e voglio dire che dal punto di vista teologico anche tentare é peccato. Dunque anche una donna che camminando o vestendosi in modo procace suscita reazioni eccessive o violente, pecca in tentazione".
Da Pontifex


Complimentoni per il drastico ritorno a quando la violenza sessuale sulle donne era considerata un reato contro la morale sociale, a quando esisteva il delitto d’onore. Nessuno deve suggerire né predicare, né tentare di convincere altri che l’abuso sessuale perpetrato ai danni di una donna possa essere giustificabile con motivazioni basate su presunte “attenuanti etiche”. E se un bambino,  abbraccia un estraneo è giustificabile l’abuso sessuale? E le bambine Thailandesi che sono costrette ad avere rapporti con uomini adulti sono tentatrici ed il pedofilo è giustificato?


Non esiste la provocazione nello stupro, il reato non è una reazione è un’azione!!!! Nessuna condotta giustifica un reato, né eticamente, né penalmente. L’esempio: le prostitute sul ciglio della strada sono nude in modo da tentare il cliente, non il potenziale stupratore!!!!

Non rispondiamo oltre alle dichiarazioni di Monsignor. Arduino Bertoldo, gli suggeriamo semplicemente di stare attento a non camminare mai in un quartiere noto per la presenza di donne che sono state violentate per non indurle nella tentazione di mandarlo a quel paese.

8 commenti:

  1. Non rispondo al monsignore.La colpa di un abuso sessuale su chiunque è tutta di chi compie l'abuso,ma è pur vero che chi è consapevole dell'esistenza di un pericolo e non usa una qualche prudenza, è in una certa misura responsabile verso se stesso per ciò che può accadere.L'esempio del bambino che abbraccia uno sconosciuto, oltre che essere molto ipotetico, non è pertinente, perché il bambino si presume che non si renda conto del pericolo in cui può incorrere. Quindi, non tolgo un filo di colpa a chi fa violenza a una persona, ma tenere un comportamento prudente è rispetto verso se stessi ed è un modo di tenere gli occhi aperti.

    RispondiElimina
  2. Sono daccordo sulla prudenza vista come rispetto per se stessi, ma non per gli altri. L'esempio del bambino è assolutamente pertinente; non perchè il bambino si renda conto, ma perchè le parole del Monsignore vanno oltre il concetto di consapevolezza e dichiarano che c'è un'attenuante, quella della provocazione che può essere anche inconsapevole. L'imprudenza, in ogni caso, non può equivalere a punizione per la stessa

    RispondiElimina
  3. condivido in pieno la tesi di Carolina!

    RispondiElimina
  4. il viaggiatore incantato15 dicembre 2010 alle ore 08:41

    Il problema è che Monsignore non parla di realmente di imprudenza(di ingenuità), ma di tentazione e provocazione! Dice che una donna che esprime la propria sensualità ha una qualche responsabilità nello stupro, dice che una donna che esprime la propria sensualità non solo accetta il rischio di suscitare reazioni eccessive, ma pecca anche in tentazione.Non offre un consiglio sullo stare attente, ma giudica la vittima, spostandola sottilmente dalla parte del carnefice. Trasforma lo stupro in qualcosa che può essere provocato e lo stupratore qualcuno che possa essere indotto in tentazione. Mi sembra pertinente l' esempio delle prostitute. Se vado nel Bronx con la catenina al collo sarò pure un coglione, ma non un provocatore o un tentatore. Inoltre tutti abbiamo la nostra sana dose di narcisismo e desiderio di piacere, solo che se lo esprime la donna non solo rischia di essere vilentata, ma eticamente è pure peccatrice e colpevole.

    RispondiElimina
  5. Si faccia i c...i suoi questo scurnacchiato!
    Pensi piuttosto le violenze che negli anni i suoi simili hanno perpetrato ai danni di minori innocenti; o forse anche i bambini se la sono cercata? Brutta razza il clero.....

    RispondiElimina
  6. LIBERAMENTE in quale Nazione?? Perchè i commenti devono subire censura prima di essere pubblicati!!!!!!

    RispondiElimina
  7. Non è censura ed infatti ho pubblicato il suo commento. Si tratta di una mia scelta perchè fino a quando i commenti resteranno anonimi io avrò la responsabilità della loro pubblicazione. Mi scusi ma libertà ed anonimato, non collimano bene; quando si commenterà con nome e cognome i commenti saranno del tutto liberi

    RispondiElimina
  8. Per carità questi discorsi sul "bisogna essere prudenti" nascondono una misoginia di fondo che mi fa venire il volta stomaco! Siamo tutti uguali e liberi ma qualcuno è più uguale degli altri... casualmente la liberta dell'uomo vale di più di quella della donna e dei bambini, sapete come si chiama questa cosa? RAZZISMO.
    Percui, brutti ipocriti che vi riempite la bocca e vi strappate i capelli per le giornate della memoria, guardate il presente, il 2011 e riflettete un attimo sul significato sociale di quello che state dicendo prima di ripetere luoghi comuni per abitudine. I luoghi comuni ammazzano la democrazia e la libertà di tutti va difesa, sempre.
    Bulla Daniela

    RispondiElimina