venerdì 15 ottobre 2010

LA SOLITUDINE DI FONDO

Toc..toc!
d: chi è?
r: una voce
d: di chi?
r: non importa...una voce come tante altre
d: e cosa vuoi?
r: vorrei entrare
d: perchè?
r: perchè qua fuori mi sento solo anche se c'è molta gente
d: e chi ti dice che qui starai meglio?
r: perchè mi farete parlare e qualcuno mi ascolterà
d: potresti parlare a vuoto
r: le parole non cadono mai nel vuoto: se mai si annidano da
qualche parte e prima o poi arrivano dove devono
arrivare.
Entra...sei il benvenuto!!!!!!!!!!!!

Dobbiamo reimparare a parlare con noi stessi e con gli altri ed anche se non sappiamo quasi più farlo guardandoci negli occhi adoperiamo almeno la virtualità per distruggere tutti quei muri che ci separano e curare quel sintomatico male del secolo che è la solitudine di fondo. Chi si sente solo si autoemargina e vive socialmente in periferia, cieco, sordo e muto nei confronti del prossimo cui non sa cosa dire e cosa dare e diventa il bell'addormentato nel bosco in attesa del bacio vivificatore.
Muoviamoci. Una sola parola può cambiare il nostro destino e, perchè no, quello dell'umanità.
Perchè non provare a dirla?
 
articolo scritto da  Annamaria Muzj

Nessun commento:

Posta un commento