lunedì 20 dicembre 2010

Una bimba di 12 anni stuprata e messa incinta dal padre, orrore a Piacenza. La Pedofilia e gli abusi sui minori sono “di casa”. Noi possiamo fare molto

La Polizia di Piacenza ha arrestato un uomo di 36 anni originario del Perù accusato di aver violentato e messo incinta la figlia di appena dodicenne. Le indagini della squadra mobile hanno premesso di accertare che l'uomo, su cui pendeva un mandato di cattura dallo scorso giugno, abusava sessualmente della figlia da quando la piccola non aveva ancora dieci anni. Ad incastrare il mostro è stato l'esame del Dna effettuato sul neonato messo al mondo dalla bambina .L'uomo è stato sottoposto a prelievo salivare e la comparazione del suo Dna con quello del neonato ha permesso di accertare la sua effettiva paternità. Operatori dei servizi sociali hanno preso la custodia della piccola vittima dall'inizio della vicenda giudiziaria. Ed è di questi giorni una nuova indagine relativa all’incidenza della pedofilia e degli abusi sui minori in Italia. Si stima che oltre il 90% delle molestie e degli stupri avvengano tra le mura domestiche all’interno dell’ambiente famigliare, spesso omertoso, che dovrebbe proteggere i bambini. Questo crea un ulteriore problema; quello del sommerso ossia di tutti quei casi di abuso che non vengono segnalati proprio perché le vittime sono impedite dalla famiglia o comunque ricevono costanti minacce da un ambiente dal quale non possono fuggire. Ci sono molte associazioni che si occupano in modo serio della tutela dei minori come Telefono Azzurro, ma anche noi possiamo fare molto. Mi riferisco all’ascolto dei bambini: i bambini vanno osservati, ascoltati e compresi. Non sempre abbiamo la pazienza di farlo, non sempre è facile e non sempre si ha voglia di farlo, tuttavia è necessario. Quando uno dei nostri figli ci racconta che a scuola c’è un bimbo strano, che ha problemi, che si lamenta, che è distratto o che non studia, quando i nostri figli ci raccontano che hanno visto altri bambini giocare a giochi che non comprendono, non bisogna avere paura di affrontare la situazione. Troppe volte anche noi partecipiamo al silenzio che circonda queste atrocità perché sono lontane da noi, perché non vogliamo crederci o perché non ci interessa. Prestare attenzione all’ambiente che ci circonda può salvare un bambino; segnalare una situazione della quale siamo venuti a conoscenza può salvare un bambino. I bambini sono figli dei propri genitori, ma appartengono anche a noi e la loro salvaguardia è un dovere di tutti.

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