mercoledì 22 dicembre 2010

Si apre il dibattito etico sulla vicenda di Megan Matthews, viva grazie al midollo del fratello “creato su “misura per lei

Megan Matthews, è una bimba inglese di nove anni affetta da anemia di Fanconi ed ha ricevuto un trapianto di midollo dal fratello Max di 18 mesi, il cui codice genetico è stato creato su misura prima del concepimento proprio per donare il midollo a Megan, grazie alla fecondazione assistita. È il primo caso di questo genere in Gran Bretagna e si sono già sollevate pesanti polemiche sull'opportunità etica di creare un essere umano per salvarne un altro. Dopo la ricerca svolta a livello mondiale di un donatore compatibile, l’unica speranza di sopravvivenza per questa bambina era il trapianto di midollo da familiare. Attraverso un normale processo di concepimento c'era solo una probabilità su quattro che nascesse un fratello compatibile e c'era il rischio che potesse nascere un altro bambino malato. I medici hanno selezionato gli embrioni dopo la fecondazione in provetta attraverso la diagnosi genetica e poi hanno impiantato l'embrione sano nella madre. L'intera operazione, costata 6mila sterline, è stata a carico del servizio sanitario inglese. Tuttavia non appena questa vicenda e le ricerche che ne sono seguite sono state divulgate, molta parte della stampa ha attaccato la famiglia e l’equipe medica, considerate colpevoli di aver creato un pericoloso precedente che potrebbe aprire a scopi sicuramente meno nobili. Qual è la vostra opinione?

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