lunedì 13 dicembre 2010

Fidarsi è bene, ma la sfiducia è meglio? Italiani creduloni

Italiani creduloni, che pensano di svegliarsi il 15 Dicembre in un mondo nuovo. A me non piace parlare di politica, la politica la lascio a chi ne capisce più di me, io voglio parlare del cambiamento; non della rivoluzione o della sovversione, ma di quel movimento che da fatto intimo ed interiore diventa comune e comunione d’intenti tra le persone. I grandi cambiamenti della storia dell’uomo, non li hanno fatti i governi, le istituzioni o i singoli, per quanto eccezionali fossero, ma le persone. Io che scrivo queste righe e voi che le leggete ed è la storia il mio testimone.  Siamo tutti ignari spettatori della storia scritta da altri; ormai l’unione non fa più la forza, perché non c’è unione e nessuna sfiducia potrà mai cambiare lo stato dei fatti. A noi non va di cambiare; siamo troppo pigri, troppo moderni, troppo repubblicani, troppo pochi o troppi, troppo poveri, troppo affamati, troppo sfiduciati, troppo paurosi, troppo disinformati, troppo politicizzati, troppo poco idealisti e con la memoria davvero troppo corta.
Io non mi sveglierò.
Voi non  vi sveglierete il 15 Dicembre in un mondo nuovo, con nuove opportunità e nuove idee. Non vi sveglierete in un paese senza disoccupazione, senza malasanità ,senza collusioni criminali, senza omicidi di Stato, senza stragi impunite, senza libri censurati, senza stupri ; non vi sveglierete in un paese dove la scuola e la ricerca vengono incentivate, dove la cultura è messa al di sopra di tutto, dove il pensiero libero e la libera comunicazione vengono incoraggiate, dove c’è meritocrazia e salvaguardia delle idee innovative. Non vi sveglierete in un paese laico che rispetta il pensiero religioso, in un paese realmente democratico, in un paese dove la parità dei diritti è anche un valore maschile, in un paese dove i malati vengono aiutati e la vecchiaia non significa la morte sociale.
Vi sveglierete sempre nello stesso, vecchio, schifoso paese che nessuno di noi ha ancora abbastanza voglia di cambiare

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